Facciamo che io ero un supereroe!

L’imperfetto ludico è un tempo verbale meraviglioso

Recensione

Quando andavate all’asilo, o ai giardinetti, quali erano le vostre frasi ricorrenti?

“Me lo fai vedere il tuo nuovo giocattolo?” “Sì, ma in mano mia” “Conto io a nascondino ma solo fino a 20” “Così non vale, fisco!” “Fermi tutti, Pugno!”

Sì queste sono ottimi esempi. Ma quella per antonomasia, che abbiamo detto tutti? Come dice lei laggiù vestito da uomo pipistrello? “Facciamo che io ero Batman?”

Esatto!

Diciamo molto più genericamente che tutti “abbiamo fatto che eravamo dei supereroi”.

L’imperfetto ludico è un tempo verbale meraviglioso, in un lampo ci trascina in un mondo fantastico dove tutti possiamo essere ciò che desideriamo.

Nils arriva all’asilo e non trova il suo amichetto del cuore ma Pia, una bambina che sa il fatto suo. Nils vuole essere, come il signore che ha risposto alla domanda di prima, Batman e rifila alla piccola compagnuccia il ruolo del gattino. Pia non è contenta ma sta al gioco e chissà che alla fine non riesca a convincere Nils che il ruolo del gattino ha il suo fascino!

Cosa racconta questo libro quindi? Parla del non fermarsi alle apparenze e di come, a volte, lasciarsi andare alle idee degli altri possa essere un ottimo viatico per nuove e divertenti scoperte. Ci insegna inoltre che spesso la risata, come recita un vecchio adagio, è la distanza più breve tra due persone.

Facciamo che io ero un supereroe, di Emma Adbage edito da Beisler è un ottimo regalo per insegnare ai bambini che spesso un gioco è bello se condiviso e portato avanti insieme, senza barriere e pregiudizi.

Simone Ruscino